I colori di moda in epoca Regency
Anche in epoca Regency, come oggi, le donne hanno scelto per il loro abbigliamento fogge, colori e accessori secondo la moda. Ma quali erano i colori di moda in epoca Regency?
I colori nella moda in epoca Regency
Oggi la moda si muove al ritmo frenetico dei social: ogni anno, per ogni stagione, gli stilisti selezionano una palette pantone, ossia una lista di colori che predomina le passerelle, stagione per stagione. C’è un colore dell’anno, che per esempio nel 2018 è rappresentato dal viola ultraviolet, al quale stagione dopo stagione vengono abbinate altre tinte, in modo da poter soddisfare voglia di cambiamento, gusti e stili. Io per esempio in ultraviolet non mi ci vedo proprio, ma sul blog ci sta bene, che dite?
La moda nell’Ottocento aveva andamenti più lenti, non c’erano superstar e vip in diretta 24/7 da copiare o criticare: le mode erano dettate sì dai ricchi e famosi come la Regina e i personaggi di spicco, ma gli stili si affermavano più lentamente.
La moda regency – diversa da tutto
La moda Regency, come abbiamo avuto modo di vedere nel dettaglio in questo articolo, si distacca da quella del passato in modo radicale: via i corsetti settecenteschi, i guardinfante, le gabbie e gli enormi cappelli e parrucche, la moda regency si ispira senza troppi complimenti allo stile impero, lanciato da Giuseppina de Boharnais.
Nel 1788, poco prima della Rivoluzione, la ritrattista di corte Louise Élisabeth Vigée Le Brun aveva organizzato una “cena greca” in cui le dame indossavano semplici tuniche “greche” bianche. Niente parrucche, ma capelli naturali, acconciati in stile classico. I capelli erano ora scoperti anche all’aperto; nastri o fili sottili venivano invece usati per legare o decorare i capelli.
Questo stile fu poi ripreso in epoca napoleonica insieme al neoclassico architettonico, per dare all’Impero non solo uno stile, ma anche per mostrare il netto distacco dal passato, con un recupero delle linee austere ed eleganti della Grecia.
A importare in Inghilterra le linee impero fu Lady Hamilton, che utilizzò questi abiti in alcune rappresentazioni (attitudes) della Grecia.
Gli abiti erano comodi, belli, adatti a tutte: lo stile conquistò in fretta l’Inghilterra.
La moda Regency – solo bianco?
Oggi pensando alla moda Regency subito l’associazione che ci sorge spontanea è col bianco.
Lo stile neoclassico, in effetti, utilizza moltissimo alcune tinte principali, sia nell’abbigliamento che in altri settori: il bianco, che richiama i marmi classici, ma anche la purezza delle sculture, l’oro, che riporta a tempi di fasti e ricchezze, “all’Immortalità”, al rosso, da sempre simbolo di ricchezza e potere.
Negli abiti Regency femminili predominano le tinte chiarissime, pastello, di solito troviamo vesti sottili e leggerissime candide o di varie tonalità di bianco, accompagnate da particolari colorati o da accessori più vivaci.
Di norma, le donne nubili e giovani prediligevano gli abiti chiari, mentre le donne mature e/o sposate potevano osare tinte scure, fantasie vivaci, qualche stravaganza in stile indiano.
Il colore, invece, predomina negli abiti maschili, soprattutto in fantasiose cravatte e gilet.
Ma quali colori accompagnavano il bianco? Hanno avuto periodi di diversa diffusione?
Come oggi, ogni annata ha avuto un colore moda, che ha regnato più di altri sui capi nuovi.
A differenza di oggi, i ricambi di guardaroba, così come la quantità di vestiti a disposizione, era ben diversa da oggi. Anche se le dame più ricche avevano possibilità di guardaroba più riforniti e aggiornati, nei ceti medi a volte i nuovi abiti erano ricavati da quelli più vecchi, le cui stoffe potevano essere riutilizzate.
Appunto per le autrici Regency.
Questi colori, che ho trovato girando in siti di autrici anglofone che prima di noi hanno avuto il problema, sono davvero utili per “vestire” le nostre protagoniste in modo più filologico possibile. Mai più abiti solo azzurri, o rosa: ora scopriremo insieme le tonalità top dell’epoca Regency.
I rossi
I rossi sono tinte molto presenti nella moda Regency: abiti da sera, sete preziose, sgargianti accessori come stole, scarpette, redingote, mantelli… ma anche sui cappellini, le tonalità del rosso accompagnano spesso i bianchi dell’abbigliamento femminile. Il più diffuso, con sommo disappunto delle autrici romantiche, è il color Pulce. Lo so, non è bello presentare una avvenente fanciulla, avvolta in un frusciante abito… pulce. La cosa oltretutto spazza il lettore. Che cavolo di colore è???? Eccovi risolto l’arcano.
Color Pulce (puce).
Ebbene sì, la tinta più amata in epoca Regency era il color pulce. Si tratta di un rosso scuro che, con mio e vostro sommo raccapriccio, richiama quello del piccolo insetto dopo un buon pasto di sangue. A quanto pare era amata anche da Maria Antonietta (la tinta, non la bestia, anche se di certo ne allevava un buon numero sotto alla parrucca). C’è da chiedersi se tanto amore dipendesse dalla familiarità della gente del periodo con… la musa ispiratrice!!
Coquelicot (papavero)
Il rosso papavero è una tinta vivace e con molta personalità. Importata direttamente da Paris, in piena epoca napoleonica (fine 1700), poco usata per interi abiti quanto per accessori e complementi d’abbigliamento.
L’imperare delle tinte pastello non si accordava molto all’impegnativo rosso papavero, che solo le matrone riuscivano a sfoggiare con classe. Alle signorine, invece veniva concessa qualche stola, o un ricamo sulla gonna, o poco di più.
Le tinte meno note
Aurora | Apprezzato nel 1809. Viene descritto come un rosso peperoncino. |
Blossom | Diffuso nel 1813, si tratta di una tinta rosata decisa. |
Carminio | Un rosso che tende al rosa. |
Claret | Noto anche come tinta vino. |
Morone | Diffuso dal 1811. Oggi corrisponde a tinta peonia. |
Rosa pallido | Uno dei colori della stagione del 1802. Adatto alle debuttanti e alle signorine. |
pesca | Altra tinta pastello molto amata dalle giovani donne. |
Rose Pompadour | È quel particolare rosa intenso, con una punta di aranciato, che troviamo soprattutto nell’oggettistica e delle porcellane d’epoca. |
Rosa | Il rosa nella sua tonalità più intensa non lo troviamo spesso come tinta per le stoffe, quanto per accessori e ricami. |
Rosa Rosa | Un colore molto “rosa”, usato dal 1761. |
Rosso di Turchia | A partire dal 1740, questo colore rosso brillante è stato usato per tingere o stampare tessuti di cotone in Inghilterra , nei Paesi Bassi e in Francia.Divenne particolarmente popolare negli anni 1820 |
Gialli e aranciati
Jonquil
La giunchiglia altro non è che il Narciso, un bel fiore giallo e profumato. Il suo è un giallo un poco spento e perciò si adatta sia ad abiti che ad accessori. I gialli, in epoca Regency, sono molto diffusi sia nell’abbigliamento da giorno che da sera, si adattano a tutte le età e agli stili.
Primrose
Giallo primula, chiarissimo e delicato. Oppure acceso e di carattere, a seconda del periodo. Altro giallo di grande diffusione, possiamo immaginarlo discreto, nelle sue tonalità più spente, oppure vicino allo zafferano in quelle più vivaci.
Enotera
L’enotera è un altro fiore dai petali gialli, ma questa volta più scuri. Enotera e Primrose sono molto simili, entrambi hanno attraversato con furore il periodo Regency.
Altri gialli
Sono molti i gialli e le loro sfumature, proprio perché queste tinte erano facili da reperire e da riprodurre sulle stoffe, oltre ad adattarsi bene allo stile d’abbigliamento del periodo.
Apollo | Una tinta dorata e appena aranciata, in voga dal 1823 in poi. |
Canarino | È il giallo più acceso fra tutti. |
Nankeen | Un colore che imita il naturale marrone giallastro del cotone grezzo intrecciato nel tessuto di Nanchino chiamato anche nankeen. Il nome è stato usato per una vasta gamma di sfumature, è la tinta che troviamo spesso nell’abbigliamento maschile, per pantaloni. |
Orange | Stoffe e dettagli aranciati si ritrovano facilmente nel periodo Regency. |
Zafferano | Tra giallo e arancio, è una tinta naturale ricavata dai pistilli del fiore di croco. Usato per tingere abiti e per la pittura, sembra che solo per sbaglio diventò… ingrediente dei risotti! |
Straw | Color paglia, popolare nel 1802. |
VERDI
Il colore più regency, dopo il giallo, è certamente il verde.
Pomona green.
Questo è il verde più diffuso in assoluto in epoca Regency. La traduzione sarebbe un verde mela, ma rispetto al nostro è meno fluo, più carico e denso. Si ricavava da zafferano unito ad altre tinte ed era apprezzzatissimo per la sua versatilità: da giorno e da sera, per abiti semplici o più eleganti, ma non solo: anche mantelli e cappotti (redingote) spesso li vediamo in questa tinta. In voga soprattutto dopo il 1810
Anche da uomo, adattissimo per le giacche e i gilet.
Verde smeraldo
Elegante, abbastanza scuro per essere apprezzato dalle signore, il verde smeraldo si diffonde dal 1817. Problema? Era un pochino tossico, visto che questa tinta, resistente ai lavaggi, era fatta con l’arsenico.
Verde bottiglia | probabilmente quello che in seguito fu conosciuto come Rifle green; fu usato a partire dal 1790 |
Verde bronzo | Un verde molto scuro con una sfumatura blu. |
Corbeau | Un nero verdastro come un’ala di corvo. In uso nel 1790. Più vicino al nero che al verde. |
Oliva | colore verde oliva, opaco un po’ triste. Ma spesso lo vediamo indossato negli abiti da giorno più adatti al lavoro. |
Parrot Green | Un verde che si avvicina ai gialli, letteralmente “verde pappagallo” |
Rifle
(verde fucile?) |
Si tratta di un verde militare che entrò in uso dopo 1800, quando fu formata la Brigata dei fucilieri. Coloro adatto ad abbigliamento sportivo, quindi abiti da cavallerizza, da passeggio, da viaggio. |
Saxon Green | Verde salvia. Realizzato in modo simile a Saxon Blue con l’introduzione della tintura in fustella [una tintura gialla]. |
Verde primavera | Una sfumatura più luminosa di Pomona verde più gialla. Nome coniato 1766, noi lo chiamiamo comunemente verde pisello, ma in un romanzo Regency è meglio “primavera”!!! |
I blu
Cerulean Blue
Gli azzurri, in tutte le sfumature, dalle più chiare alle più intense, sono amate nell’epoca Regency. Sono adatti ad abiti d sera per giovani e meno giovani e si abbinano bene col bianco.
Il Cerulean Blue (azzurro cielo) è un azzurro chiaro ed è uno dei più diffusi nella Reggenza. La tinta veniva creata con rame e cobalto, ma a causa di ossidazione e lavaggi non era un colore molto stabile.
Gli azzurri si trovano più di frequente negli abiti verso fine reggenza, quando le stoffe scelte diventano meno sottili e lo stile meno etereo.
Altri blu
Aetherial | Blu cielo; in voga dal 1820 |
Azzurro | Brillante, gradevole, intenso: in voga dal 1820 |
Barbel | Un azzurro – celeste presente dal 1820 |
Celestial Blue | Nome usato per la prima volta nel 1535; una tinta molto intensa usata a partire dal 1810 per dettagli, ricami, accessori. |
Clarence | Celeste tendente al grigio, dal 1820 |
Indaco | Tinto con la pianta di indaco. Blu scuro, un pizzico di viola. Sarà più usato in epoca vittoriana. |
Robin egg’s blue | Un turchese delicato adatto ad abiti da sera per signorine. |
Marie Louise | Dal 1812, blu di calamina, che è leggermente più intenso rispetto all’uovo di Robin. |
Mazarine blu | Un colore molto profondo, dal nome del cardinale Mazzarino |
Mexican | Un blu che si avvicina al grigio acciaio, in voga dal 1817. |
Blu di Prussia | Un blu scuro con un tocco di verde. Lo avevate nella scatola dei pastelli!!!! |
Blu saxon | Un morbido color grigio-azzurro che vira al blu. Realizzato dissolvendo l’indaco nell’olio di vetriolo [acido solforico] oggi è chiamato blu smaltino. |
I viola
I viola più scuri sono tinte usate nel mezzo lutto, soprattutto in epoca vittoriana. Le tinte più chiare, invece, sono apprezzate in molte occasioni, considerate primaverili e allegre. Più che interi su interi abiti, i viola si presentano nei particolari, negli accessori. Per l’abbigliamento troviamo più presente il lavanda, il lilla, per abiti da sera soprattutto da signora, anche se qualche abito da corte ha osato tinte viola più scura.
Damascen | Viola di damasco, viola molto scuro |
Lavanda | Un pallido viola grigiastro. Delicatissimo. |
Lilla | Tono pallido di viola; il colore esiste con questo nome dal 1775. Popolare dal 1802.
Per abiti da sera e da giorno. |
Gelso | Un viola rossastro, quasi vinaceo. |
Princess Elizabeth | Morbido blu pallido con sfumature lilla. Perfetto da sera. |
Purple | Probabilmente un viola opaco. La tinta per noi oggi è più brillante. |
Violet | Viola bluastro; il nome del colore esiste dal 1370. Così sinonimo di viola che Isaac Newton usò nel descrivere i colori nello spettro. L’uso precoce del nome sembra implicare che fosse di colore blu. |
Sigh Stifled | In Francia era soupir étouffe. Bella lì, non si sa bene che colore fosse, si pensa un lilla pallido grigiastro. |
Marroni
Se avete visto un film ambientato del periodo, avrete notato un discriminante importante fra i colori: le classi sociali più elevate sfoggiano diafani e tenui colori; popolane, lavoratrici, contadine, ma anche donne della middle class, in casa, indossano tristi colori spenti e scuri.
I verdi e i marroni sono quelli che tengono meglio lo sporco e, abbiamo visto, anche le tinte più resistenti alla luce e al lavaggio.
Sono colori adatti a stoffe più robuste, resistenti, spesse, fatte per durare: cotone, lino, lana, iuta…
Cameleopard | Beige francese; Dal 1825 |
carmelitano | Marrone scuro, riprende il colore delle vesti monastiche. |
Cinammon | Cannella. Rossastro. |
Devonshire Brown | Prende il nome dalla famigerata Georgiana, Duchessa del Devonshire. |
Drab | Il nome risale al 1686: è un marrone giallastro che oggi chiameremmo semplicemente beige scuro. Forse. |
Dust of Ruins | Potete anche dire color scoiattolo, ma addosso a un’eroina tragica sarebbe abbastanza buffo. È uno dei colori ispirati al mondo degli scavi egizi, 50 sfumature di polvere e sabbia, insomma. |
Marrone egiziano | Descritto come macis, richiama il ricco marrone rossastro usato nelle pitture tombali egiziane per rappresentare la pelle maschile; in uso dal 1809. |
Noiset | Color nocciola, questo è facile! |
Fango di Parigi | Colore disegnato dal designer di Marie Antoinette basato sul colore del fango parigino. |
Tabacco | Anche qui si va sul sicuro, facile da capire. |
Terre d’Egypte | Rosso mattone; in voga dal 1823, andiamo avanti con l’egittomania. |
Colori neutri.
Non potevano mancare tanti neutri, ognuno con il suo nome. Sempre utile saperlo, per non far vestire la nostra protagonista sempre di grigio perla. Un bell’abito color Esterhazy e stupiremo anche il nostro lettore più informato.
Il bianco
Il bianco va sempre bene, ma attenzione, ce ne sono di molti tipi: vedremo l’avorio, ma abbiamo anche panna, bianco sporco, latte, floreale… per vestire le nostre debuttanti Regency abbiamo l’imbarazzo della scelta. Il bianco era inoltre considerato un colore adatto al lutto: in epoca Regency, le spose non necessariamente vestivano abiti bianchi, ma se erano in lutto sì.
Il grigio
Anche di grigi ne vedremo diversi. Adatto a giovani e meno giovani, a seconda della stoffa e della sfumatura può adattarsi a innumerevoli occasioni. Colore adatto al lutto, dalle gradazioni più scure a quelle più chiare accompagnava le varie fasi del lutto.
Il nero
Oggi colore per eccellenza per gli abiti da sera, deve il suo grande successo all’epoca vittoriana, ma in periodo Regency è appannaggio del lutto.
Altre sfumature neutre
Esterhazy | Grigio argento |
cerbiatto | Uno dei colori della stagione del 1802. L’avreste mai detto? |
Grigio ferro | Grigio scuro, considerato adatto per il lutto tanto quanto il nero. |
Isabella | Un color crema, usato per la prima volta 1601 in riferimento al mantello di un animale molto chiaro; è il colore dei cavalli palomino. Molto apprezzato da Elisabetta I. |
Avorio | Bianco con una punta di giallo, ma più chiaro del color crema. |
Russian Flame | Beige pallido, in voga nel 1811. |
Ardesia | Grigio bluastro scuro. Richiama la pietra omonima. |
La moda in epoca Regency
http://sarahs-history-place.blogspot.it/2011/09/colours-used-in-regency-and-georgian.html
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